Premio Acquaformosa che Accoglie 2019
Daniela Di Capua
Il premio “Acquaformosa che accoglie” a Daniela Di Capua, per l’encomiabile lavoro svolto quale Direttrice del Servizio Centrale, che ha diretto con abnegazione e spirito di sacrificio.
Sotto la sua direzione il sistema SPRAR si è accresciuto di nuove professionalità, e ciò ha consentito allo stesso di adeguarsi ai continui cambiamenti a cui è stato soggetto.
Con la speranza che il lavoro svolto dalla dott.ssa Di Capua non vada perduto, il progetto SPRAR di Acquaformosa Le rivolge il proprio ringraziamento con il premio “Acquaformosa che accoglie 2019”.
Alessandro Di Gregorio
Premio “Acquaformosa che accoglie” al regista Alessandro Di Gregorio perché con il suo ultimo lavoro “Frontiera”, premio David di Donatello 2019, ha guardato dove pochi osano guardare.
Gli arrivi sulle nostre coste sono diventati invasioni o sbarchi di clandestini o sono viaggi organizzati dalle ONG d’accordo con i trafficanti di esseri umani, e così si perde di vista la realtà: esseri umani che sfidano la sorte e che spesso perdono la vita nel Mediterraneo.
Alessandro Di Gregorio con il suo “Frontiere” va a Lampedusa alla ricerca di quei corpi senza più vita e ce li restituisce in silenzio.
Il premio “Acquaformosa che accoglie” anche perché Alessandro Di Gregorio, correva l’anno 2009, prima di arrivare a Lampedusa è passato anche per Acquaformosa e ha raccontato i nostri nonni a scuola, con “Per chi suona la campanella”.
Padre Giacomo Panizza
Padre Giacomo Panizza è arrivato nella nostra Calabria da Brescia fondando a Lamezia Terme “Progetto Sud”, che oggi accoglie coloro che spesso vengono lasciati indietro da una società che diventa sempre più insofferente nei loro confronti. Hanno volti e nomi, e sono minori, tossicodipendenti, immigrati, malati di AIDS, malati di mente e bambini autistici.
Il premio “Acquaformosa che accoglie” a Padre Panizza Giacomo perché quei volti li conosce bene, e perchè non si è mai fatto piegare dalle minacce dei clan della ‘ndragheta e che oggi, a distanza di decenni, del nostro sud dice “Del Sud mi piace chi se ne sta a mani nude, disarmate; chi non si lascia tentare a opporsi ai violenti con i loro stessi metodi. Del Sud mi piacciono le donne, attente e appassionate, con cuori grandi. Mi piace vedere i giovani con l’utopia di rinnovare i partiti e la politica. Mi piacciono quelli che in tribunale si ricordano le facce e le parole di chi ha chiesto loro il pizzo, indicandoli davanti a tutti”.
Pino Aprile
Il premio “Acquaformosa che accoglie” allo scrittore Pino Aprile il quale con “Terroni” passando per “Giù al Sud”, “Mai più terroni”, il “Potere dei vinti” e “Attenti al Sud” ha raccontato, infaticabile, il saccheggio che non si è mai interrotto nei confronti del Sud Italia, dall’Unità d’Italia in poi.
Il premio “Acquaformosa che accoglie” perchè come lui pensiamo che “Con la Lega nazionale, stia veramente nascendo la Padania” e con essa continuerà la cancellazione dell’identità di un intero popolo.
Andrea Cozzolino
All’europarlamentare Andrea Cozzolino il premio “Acquaformosa che accoglie” per aver portato con sé tutto l’entusiasmo e la passione della sua terra, la Campania, in seno al Parlamento europeo, con l’augurio che anche nel corso della nuova legislatura europea sia costante e sempre fruttuosa l’opera di sostegno alle comunità più disagiate, e anche perché nella sala Aldo Moro del Parlamento Europeo ha fatto conoscere la Calabria dell’accoglienza, presentando anche il progetto di Acquaformosa.
Enza Bruno Bossio
Conferiamo il premio “Acquaformosa che accoglie” all’On. Enza Bruno Bossio per il suo costante impegno a favore dei diritti umani, per aver fatto sentire forte la sua voce sulle vergognose condizioni della nuova tendopoli di San Ferdinando, sui viaggi della disperazione affrontati dai migranti che lasciano la Libia, per aver coraggiosamente firmato la risoluzione sulla revoca della missione bilaterale in Libia.
Il premio “Acquaformosa che accoglie” anche per le battaglie portate avanti dall’On. Enza Bruno Bossio per i diritti delle donne e contro il femminicidio, e perché per alcune battaglie non è mai abbastanza.