Al complesso ma naturale fenomeno delle migrazioni, alle rotte percorse da uomini e donne che segnalano con il loro viaggio, istinto di sopravvivenza ma anche le mutate condizioni climatiche e sociali che il nostro tempo attraversa, la città di Acquaformosa dedica -da anni- il Festival dell’accoglienza come momento di dialogo, pacificazione, incontro e riconoscimento reciproco tra comunità ospitanti e migranti. Una settimana dedicata ad incontri, scambi, formazione, musica, approfondimenti, mostre, rassegne cinematografiche e culturali che diventano la base di un confronto attivo con uomini e donne migranti, e per il loro tramite, con le loro storie e competenze.
Uomini e donne in fuga da scenari di guerra, ovvero partiti in conseguenza di altre scelte trovano nel sistema di accoglienza dell’Associazione Matrangolo un approdo sicuro che si manifesta ed apre a nuovi spunti anche attraverso il Festival che, pur trattenendo a sé la sua dimensione di festa, ha nelle sue intenzioni dichiarate di essere e divenire strumento di crescita oltre che di aggregazione sociale. Un Festival che con i suoi ritmi, melodie e magie concorre a creare quegli spazi cerniera necessari a chiudere gli strappi sociali adoperati contro uomini e donne che cercano riparo da condizioni di vita sempre più rarefatte e dall’agire inconsapevole di un sistema globale reso sempre più discriminante.